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San Pietro Avellana sorge al limite del tratturo Celano-Foggia ed è caratterizzato da estesi boschi e da una natura incontaminata.

 

Ha origini antichissime, sicuramente risalenti ad epoca italica prima e sannita poi. La denominazione ripete il nome di San Pietro da quello di un cenobio benedettino, che attrasse i coloni delle terre adiacenti determinando la formazione graduale del centro abitato.

 

Alcuni opinarono che l'aggiunto  "Avellana" derivasse dalle "avellane" (albero da frutto corylus avellana) che prosperavano nelle campagne circostanti il monastero. Altri hanno asserito che derivasse da "avellum" e quindi dalle numerose tombe di epoca romana imperiale che pure sono state ritrovate in abbondanza sul territorio. Altri, infine, e fra questi lo storico Galanti, furono dell'idea che Avellana si potesse interpretare come italianizzazione di "Ad Volana", e che quindi il cenobio si trovasse nelle vicinanze di Volana, città sannita, presa ed abbattuta dal Console romano Carvilio, nel 458 a.c., come menzionato da Tito Livio (X-XLV).

 

Il patrono del paese è Sant'Amico e si festeggia il 29 giugno.  Nel cuore del borgo  si possono ammirare la chiesetta di Sant'Amico e il Museo Civico che raccoglie interessanti oggetti d' epoca.

 

San Pietro Avellana si fregia del titolo di "città del tartufo". I tartufi sono reperibili su quasi tutto il territorio comunale. Sono soprattutto tartufi della varietà bianca pregiata e di quella nera estiva.

 

Per informazioni: Comune di San Pietro Avellana

 

 

 

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