Per area archeologica si intende  ''un sito caratterizzato dalla presenza di resti di natura fossile o di manufatti o strutture preistorici o di età antica''. Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio, art. 101

 

Altilia-Sepino

La città di Sepino, antichissimo centro sorto sui tracciati della transumanza, assunse forme monumentali in epoca romana. Le mura, le torri, il foro, il teatro, le strade e il paesaggio rurale che circonda e compenetra il sito ne fanno uno dei luoghi più belli del Molise.

L'antiquarium di Sepino (Museo della città e del territorio) raccoglie materiali dal sito e dal territorio, provenienti da scavi e ricognizioni. È allestito all’interno di edifici rurali che si sono impiantati dal ‘700 in poi sulle strutture del teatro romano, in particolare sull’emiciclo della cavea ripetendo l’originario disegno planimetrico. La presenza di queste case a semicerchio sul teatro crea una suggestione unica e conferisce una particolarità al monumento che non si ritrova nei numerosi altri edifici teatrali antichi.

All’interno delle abitazioni sono stati conservati gli elementi caratteristici e funzionali della vita quotidiana degli abitanti, quali il lavandino, il camino, il forno, ma anche le nicchie ricavate nelle murature utilizzate anticamente come ripostigli, mentre nella nuova destinazione sono adibite ad espositori. 

Per ulteriori approfondimenti è possibile consultare i seguenti link:

Sepino- La Città Romana

Museo della città e del territorio

  

Pietrabbondante - Il Santuario Italico

Il teatro e il tempio di Pietrabbondante (IS) fanno parte di una vasta area archeologica.

L’area sacra rappresenta, per le sue caratteristiche architettoniche e per la sua monumentalità, la testimonianza archeologica di maggior rilievo della cultura della popolazione italica dei Sanniti Pentri. La sua esplorazione sistematica ha consentito di ricostruire le vicende storiche del territorio attraverso i secoli e ha fornito una quantità rilevante di dati sul più importante luogo di culto dello stato sannitico.

Non veniva utilizzata esclusivamente per ludi scenici, ma era anche sede di concilia, cioè di adunanze del senato in particolari occasioni. Questo suo carattere “nazionale” è documentato ampiamente dai numerosi riferimenti epigrafici (risalenti al II sec. a.C.) e dalle attività svolte dai magistrati supremi dello stato (iniziative edilizie, dediche di edifici o di oggetti votivi).

L'area sacra svolgeva inoltre un preciso ruolo in rapporto alle imprese belliche condotte dai Sanniti: la grande maggioranza di oggetti rinvenuti nei livelli più antichi esplorati è costituita da armi, certamente bottino predato ai nemici dopo una vittoria, che proprio qui venivano consacrate come trofeo alla dea Vittoria. Questo particolare giustifica così la mancanza quasi assoluta di ritrovamenti di armi in altri luoghi, anche dove potrebbe essere legittimo attenderseli.

Per ulteriori approfondimenti è possibile consultare il seguente link:

Pietrabbondante-Il Santuario Italico

 

Venafro

ll centro si connota fin dai tempi più antichi come punto di primaria importanza. All’inizio del III secolo a.C., sul finire delle guerre sannitiche, Venafro si presenta infatti come il centro principale della Valle del Volturno nel settore strategico e commerciale ed entra nel sistema amministrativo romano, come praefectura, intorno alla metà del secolo.

L’anfiteatro (il cosiddetto Verlascio o Verlasce) viene costruito nel corso del I secolo d.C. immediatamente all’esterno della città e si conserva grazie alla sovrapposizione di case rurali ai ruderi romani avvenuta nel corso del 1600.

L' iscrizione che caratterizzava ciascun ingresso dell'anfiteatro è frammentaria ed è stata ricostruita da epigrafisti. Ricordava il finanziamento di un membro della gens Vibia, una delle famiglie più importanti della Venafro di età imperiale.

Per ulteriori approfondimenti è possibile consultare i seguenti link:

Venafro- La Città Romana e l'Anfiteatro Verlasce 

Museo Archeologico di Venafro

  

Larino/ Parco Archeologico di Villa Zappone

Larino è un centro importante nel territorio dei Frentani meridionali, situato nella località di Piano S. Leonardo dove è attestata una frequentazione in età preistorica e protostorica. 

Il centro raggiunge il massimo sviluppo nel III e II secolo a.C., come mostra l’esistenza di una zecca che evidenzia la sua importanza da un punto di vista amministrativo, commerciale ed economico. La monetazione ne rispecchia le caratteristiche culturali, con monete che seguono il sistema ponderale greco, altre quello italico, monete con legenda in greco e altre con legenda in osco.

Per la Larino di I secolo a.C. possediamo l’interessante testimonianza di Cicerone che tramanda l’immagine di una città ricca e corrotta nella sua Pro Cluentio a difesa di Cluenzio, un larinate illustre, accusato di veneficio ai danni del rivale Oppianico. Alla crisi di età sillana e post-sillana segue un periodo di splendore (tra la seconda metà del I secolo d.C. e il II secolo d.C.) testimoniato dalla costruzione di edifici monumentali, dell’anfiteatro e dalla sistemazione del foro. 

All' interno del Parco Archeologico di Villa Zappone è possibile ammirare i resti dell'antica Larinum. Nel 1994 lo Stato ha esercitato il diritto di prelazione nei confronti della Villa e del Parco adiacente. I lavori di scavo di quest’ultimo hanno riportato alla luce un bellissimo mosaico ed i resti di un imponente complesso termale di età romana.

Oggi insieme ad alcuni resti romani sono visibili le scuderie, la lavanderia della villa e un condotto fognario antico che probabilmente portava acqua alle terme.

Per ulteriori approfondimenti è possibile consultare il seguente link:

Larino - La città romana e l'anfiteatro

 

 

Scavi Archeologici

Sono aree oggetto di attività di studio e ricerca assegnate in concessione alle Università. Gli scavi visitabili e aperti al pubblico sono l'insediamento Paleolitico di Isernia La Pineta, il Santuario Italico di Pietrabbondante e l' area archeologica di San Vincenzo al Volturno. 

Per ulteriori approfondimenti è possibile consultare il seguente link: concessioni di scavo

 

 

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